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Liberi di esprimere la propria opinione.


Solo la propria, però.

Proprio in queste settimane è tanto discusso il tema della libertà di stampa e di pensiero, ed il mondo si è rivelato essere pieno di persone con la voglia di battersi (sui social network, ma già è un buon inizio) per la propria libertà al grido di #jesuischarlie, magari senza neppure sapere di cosa si trattasse.

Poi però scorri un po' la home di Facebook, leggi qualche articolo qua e là, ed è sorprendente lo spropositato numero di insulti, critiche (no, non quelle costruttive), commenti denigratori e spesso anche totalmente fuori contesto. Non importa il tema, che si tratti di politica, sport, intrattenimento, attualità, tecnologia, divertimento, film, satira, il risultato è sempre lo stesso: l'uomo è nato per essere libero di esprimere la propria opinione ed insultare chi la pensa diversamente.

Sarà la diffusione dei mezzi di comunicazione moderni, o la società stessa che è cambiata, o forse tutte le offese e gli insulti che sentiamo e riceviamo ogni giorno, o magari la frustrazione per una vita lontana dalle nostre aspettative, insomma, un motivo da qualche parte ci sarà, fatto sta che l'uomo moderno si è stancato di "tifare", ed ha iniziato piuttosto ad "andare contro". Non festeggio più la vittoria della mia squadra del cuore, piuttosto critico la partita di una squadra che non sopporto. Non difendo il mio politico/partito di fiducia, piuttosto mi limito a criticare tutto ciò di sbagliato che fa o dice l'altro. Non mi do da fare per migliorare il mondo in cui vivo, piuttosto critico chi non fa niente, e magari mando a quel paese chi mi fa notare che tra quelle persone ci sono anche io.

E più trovo sostegno alle mie parole di persone che la pensano come me, più mi sento in diritto di continuare ad insultare e criticare ancora, e rifarlo, e rifarlo di nuovo.

Siamo nel mondo di internet dove tutti sono esperti in tutto. Chiunque potrebbe fare l'allenatore di calcio, l'arbitro, lo chef, il regista, il politico o qualsiasi altro mestiere ed essere capace di fare tutto. Naturalmente bene, senza sbagliare nulla, e con l'appoggio di tutti. Se no via con gli insulti, ancora, di nuovo.

Provate anche voi a leggere i commenti di un qualsiasi post di un qualsiasi sito, e vedete se riuscite a scansare insulti. Perché secondo una logica facile da comprendere, un blog che parla di una certa marca o un certo prodotto sarà visitato solo da persone interessate, no? E invece, anche lì, via coi commenti "Non sarete mai ai livelli di .....", "Finitela di fare schifezze" e via discorrendo. E se non mi piace un cantante, o una canzone, non vado ascoltarla, no? E invece eccomi sulla pagina fb o sotto al video di Youtube pronto a dirne di tutti colori (magari senza neppure sapere di chi si tratta, ma così, per partito preso).

Forse dovremmo riprendere l'abitudine di dialogare, di persona, faccia a faccia, e molto probabilmente sono proprio tutti questi mezzi di comunicazione "alternativi" che ci stanno distruggendo, lentamente, mettendoci uno contro l'altro, perché tanto "chi lo rivede a quello". Ben vengano i consigli e le critiche costruttive, colonna fondante del lavoro di molte persone, ma sempre in modo pacato ed educato. Basterebbe un po' più di intelligenza per capire che di questo passo non ci sarà più bisogno della scusa degli immigrati per iniziare una guerra tra di noi.

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