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La teoria del tutto


Nulla di nuovo, ma merita un plauso.

Quest’anno è stato per il cinema internazionale l’anno del “Bello e intelligente”. Lo dimostrano i due capolavori audiovisivi The imitation game (biografia dell’uomo che creò la "macchina di Turing", oggi evolutasi in computer) e La teoria del tutto. Il film in questione è una pellicola che celebra in modo letteralmente magistrale la vita del fisico per eccellenza: Stephen Hawking. Un uomo che si è fatto portabandiera della forza dell’essere umano apportando aiuti colossali alla scienza anche paralizzato completamente su una sedia a rotelle parlando attraverso un megafono elettronico.


Un film ben curato nei particolari scenografici e ben definito nei tempi d’azione supportati da dei movimenti di macchina fluidi che lasciano un buon godimento della pellicola senza mai annoiarsi. Inizia come una normale storia e finisce per diventare un turbine di emozioni che ti trasporta all’interno del viaggio mentale e fisico catapultandoti nella trasparenza di usi, costumi e stati d’animo dei personaggi. C’è però da dire che un progetto biografico del genere é già stato realizzato come FILMTV dalla BBC nel 2004 dal nome Hawking diretto da Philip Martin: Quindi non mi sento di attribuire tutti i meriti a James Wash per un film che di fatto era già stato ideato, ma devo riconoscere che come regista sa il fatto suo.

Consigliato? Assolutamente sì.

Voto 8,5 / 10

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